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Mons. Tommaso Cascianelli- l'Angelo buono di Irecé-

Brasile: Casa degli Angeli altro

Ad appena sedici anni prese i voti nella Congregazione dei Passionisti. Da trentasei  anni è missionario nello Stato di Bahia, dove ha ricoperto diversi incarichi in campo educativo, parrocchiale e di governo in molte città. La diocesi di Irecé è guidata dal  2000 da Monsignor Tommaso Cascianelli, per tutti semplicemente Padre Tommaso.
Nella Missione passionista di Bahia “povera tra le più povere”, “Padre” Tommaso è apprezzato e benvoluto, “per il suo carattere genuino e spontaneo, per la sua disponibilità nel farsi tutto a tutti, proclamando, con un amore donato, il Vangelo della misericordia per una promozione umana verso gli ultimi, i poveri, i crocifissi, i migranti”…
Le qualità di Padre Tommaso lo accomunano, a nostro parere, a Papa Francesco.
Nella piena osservanza del voto di povertà pronunciato, ancora giovanetto, insieme a quelli di castità e obbedienza, lava da sé, ed a mano, la sua biancheria rinunciando alla lavatrice a favore del seminario; rassetta da solo le sue modeste stanze, cucinando e rifacendosi il letto, vive condividendo totalmente la povertà con gli ultimi della sua diocesi.
Dopo aver passato una settimana con lui, che ci ha accompagnato amorevolmente durante tutto il nostro periodo di permanenza in Brasile, colmandoci di gesti premurosi e di attenzioni affettuose, mi viene in mente l’immagine del Buon Pastore che conosce ad una ad una le sue pecore e queste riconoscono la sua voce e lo seguono: ovunque ci fermassimo la gente  gli stringeva la mano, i bambini gli correvano incontro festosi e l’abbracciavano, così come si abbraccia un padre o un nonno.
Padre Tommaso, instancabile nella carità, testimone di una fede operosa, è per la sua diocesi e per noi, che abbiamo avuto il piacere e il privilegio di conoscerlo e di lavorare con lui per la realizzazione della “Casa degli Angeli”, una grande benedizione.
Da un semplice incontro possono nascere cose grandi, dall’incontro della nostra Associazione con Padre Tommaso è nata in soli due anni questa splendida Opera che ospita la sede diocesana della Pastoral da Criança.
Padre Tommaso ha seguito personalmente i lavori, curando ogni minimo particolare e preparandoci un’accoglienza che ci ha commosso.
Ringraziamo il Signore perché nel piccolo paese di Capodimonte, sul lago di Bolsena, 66 anni fa ha fatto nascere un bimbo di nome Tommaso Cascianelli, lo ha voluto missionario in Brasile (lui voleva andare in Africa) e ne ha fatto  “o anjo bom de Irecé”, (l’angelo buono di Irecé) come lo chiamano i suoi diocesani. Noi, con somma riconoscenza, vogliamo dirgli a gran voce OBRIGADO!

Lo stendardo che i fedeli hanno voluto donargli
Padre Tommaso con il primo nato nella Casa degli Angeli

"Querido e amado pai"
(Carissimo e amato papà)

Tutto normale se questa fosse l’intestazione della lettera di un figlio per il proprio padre, ma sono rimasta a dir poco di stucco constatando che proprio in questo modo affettuosissimo si rivolgono al proprio vescovo i sacerdoti della diocesi di Irecè. Amato papà, non padre. Perché "papà" è più confidenziale, più intimo, più dolce, più affettuoso. E li capisco. Questo appellativo "papà" gli si addice, a lui sta proprio bene.
Mons. Tommaso Cascianelli, vescovo di Irecè, è un ottimo "papà" per i sacerdoti delle sue 25 parrocchie dei quali cura con affetto ogni minimo tratto del carattere, della loro formazione, della loro vita, materiale e spirituale, del loro comportamento. Sempre accanto a loro per difenderli dagli attacchi esterni, sempre però pronto a riprenderli amorevolmente escogitando tempi e modi per farli stare insieme, per condividere esperienze, per confidarsi, per confrontarsi, per cercare e ricevere aiuto e consigli in caso di necessità. Ha creato così una diocesi e un gruppo di sacerdoti coesi e tutt’uno con il loro vescovo. Cosa che difficilmente si riesce a riscontrare nella Chiesa. Ma Padre Tommaso, preferisce essere chiamato così, anzichè vescovo, perché il carisma dei Passionisti a cui appartiene è più forte di qualsiasi titolo, è anche l’amato papà della sua gente, del popolo, dei derelitti, degli ultimi, di tanti che ci scrivono di farlo ritornare perché si sente troppo forte la "saudade" (la nostalgia di lui).
Infatti Padre Tommaso si trova in Italia dalla fine di maggio per sbrigare delle pratiche importanti in vaticano, sottoporsi ad esami clinici per controllare alcuni suoi problemi di salute e riposarsi un poco.
Ma penso che i due ultimi punti non li abbia nemmeno presi in considerazione, tanto il da fare, gli impegni e le incombenze che lo hanno travolto e a cui non ha saputo esimersi. Tra questi impegni ci includiamo anche noi che spesso lo abbiamo requisito e non ci ha saputo dire di no. Ma stare con lui è troppo bello, perché è riposante, è arricchente perché trasmette pace ed entusiasmo, amore e gioia. Il tono dolce e musicale delle sue parole mi richiamano in mente una melodia religiosa che dice: "Come è bello, come è soave, è come unguento profumato sul capo che discende giù sulla barba di Aronne…"

Così anche per tutti quelli che l’hanno avvicinato. All’indomani della bellissima festa con cui l’hanno accolto le suore Pallottine con tutto l’istituto Mater Divini Amoris, alunni, genitori e corpo docente. I genitori così ringraziavano la carissima suor Vittorina: "Grazie per i momenti di profonda spiritualità che ci avete offerto ieri con la presenza del vescovo e per gli insegnamenti che i nostri figli ne hanno tratto".

Allo stesso modo sono rimasti colpiti dalla sua bontà, dalla sua umiltà e dolcezza, tutti quelli che l’hanno ascoltato nell’omelia della messa del Corpus Domini che ha celebrato nella nostra parrocchia, le persone che sono venute a salutarlo privatamente a casa nostra, i ragazzi della nostra parrocchia durante il loro campo scuola ad Arcinazzo, come pure quelli che hanno partecipato al ritiro spirituale tenuto nella Casa del Divin Maestro ad Ariccia lo scorso 11 giugno. E’ la Casa dove si ritira Papa Francesco per gli esercizi spirituali e dove Franco ed io ci siamo ritirati in tante Pasque per sfuggire il clamore della festa e piangere nella nostra intimità l’anniversario della morte di Gianluca che cade proprio a Pasqua.
"Già in Brasile avevo manifestato a Franco, l’idea di stare un giorno insieme per ringraziare il Signore e tutti voi che contribuite con questa Associazione a far risplendere la gioia in tante persone, ma utile anche per conoscerci più profondamente, per stare insieme come faceva Gesù che in alcuni momenti speciali, chiamava i suoi discepoli, gli amici più intimi, e con essi si appartava per pregare insieme. Ecco, voi siete gli amici più intimi, i miei fratelli e sorelle più cari, oggi vogliamo insieme crescere in questa amicizia e in questa unità. Siamo venuti in questo luogo benedetto anche di silenzio che facilita l’ascolto di Dio, che parla attraverso il sacerdote come parla attraverso ciascuno di voi come parla attraverso la natura che qui è ricca di messaggi: gli alberi, i fiori, tutto contribuisce per aprire le orecchie e ascoltare quello che il Signore ci vuole dire."

Alla fine della giornata il commento era unanime: Come siamo stati bene! Sarebbe bello ripetere questa esperienza!

Che altro dire di un Vescovo che i suoi sacerdoti chiamano "carissimo e amato papà"?!

Che ringraziamo il Signore di averlo messo sul nostro cammino, che siamo orgogliosi della sua amicizia, di collaborare con lui nella vigna del Signore fino a quando Lui vorrà, grati di essere considerati "i suoi fratelli e sorelle più cari"
.
Tutto questo non può che farci onore e darci tanta gioia.
Ma il 16 luglio Padre Tommaso è ritornato dai "suoi figli" che lo aspettano ad Irecè e da quell’ultimo abbraccio a Fiumicino la "saudade", ora trabocca nel nostro cuore…


Padre Tommaso
Padre Tommaso in processione per le vie del quartiere
Al termine del percorso ci aspetta la Madonnina dei Paolini
Le nicchie illustrano i Misteri del Rosario e le Stazioni della Via Crucis lungo i sentieri del bosco del Divin Maestro
Foto di gruppo con lo sfondo del lago di Albano
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